SPORT ALTERNATIVI PER RAGAZZI CON DIFFICOLTA' DI ADATTAMENTO ALLA VITA SCOLASTICA
Ha preso il via nel mese di febbraio il progetto presentato dal prof. Domenico Ressa ed approvato dal Collegio Dei Docenti della Scuola Secondaria di 1° grado “Leonardo da Vinci” di Statte denominato “Sport alternativi per ragazzi con difficoltà di adattamento alla vita scolastica”.
Il progetto è rivolto ad alunni diversamente abili, disadattati, con problematiche comportamentali e a rischio di dispersione, con buone motivazioni verso le attività sportive ma con difficoltà di adattamento alla vita scolastica. Al fine di promuovere e facilitare il processo di integrazione il progetto è anche aperto a tutti i ragazzi che provano interesse verso questa disciplina.
Mira essenzialmente a sensibilizzarli verso un’attività fatta di regole, socializzazione e convivenza democratica e civile, educarli alla competizione leale per raggiungere obiettivi cognitivi, e puramente sportivi, misurabili e raggiungibili attraverso la pratica del Taekwondo .Attività questa che tanto interesse ha suscitato nei ragazzi che l’hanno praticata in forma sperimentale negli anni scolastici precedenti.
Per quanto riguarda le motivazioni che spingono gli alunni a questa pratica sportiva, in alcuni incontri con i ragazzi è emersa l’esigenza di migliorare l’autostima, di conoscere le proprie capacità regolamentate da una disciplina sportiva e dare sfogo al loro bisogno di esprimersi con il corpo.
Da questo la necessità di impiegare il più possibile i ragazzi verso attività gratificanti onde evitare eventuali disadattamenti sociali.
I ragazzi coinvolti sono entusiasti, puntuali agli allenamenti, molto partecipativi e rispettosi dei compagni, delle regole e dei compiti loro assegnati.
Il prof. Ressa riferisce che comunemente si è soliti pensare al Taekwondo e alle Arti Marziali in generale, come discipline sportive “violente”. Al contrario, la sua esperienza da maestro in queste discipline e ancor più questa sperimentazione in ambito scolastico dimostrerebbe come la pratica delle Arti Marziali crei un contesto di regole codificate che facilitano e sviluppano l’attitudine al “ Fair – Play”, al controllo di sé e del proprio corpo, al rispetto per se stessi e degli altri; i ragazzi imparano a riconoscere le proprie energie aggressive e a canalizzarle costruttivamente sotto forma ludica e allo stesso tempo competitiva ed è fermamente convinto che tutto questo possa rappresentare un’occasione preziosa di grande valore educativo e formativo in una società in cui questi valori scarseggiano.