SONO DA BONIFICARE I 28 ETTARI CHE L'ILVA CEDE A STATTE ?
L’assessore all’ecologia, Vincenzo Chiarelli chiede all’Arpa Puglia se la zona che l’Ilva si è impegnata a cedere nell’ambito dell’Atto di Intesa al Comune di Statte ( 28 ettari) sia da bonificare, alla luce dei risultati rivenienti dalla caratterizzazione del suolo.
“La stessa agenzia per l’ambiente – riferisce Chiarelli – con una nota del 31 ottobre ci ha comunicato che sul terreno , oggetto della cessione, è risultata una diffusione superficiale di berillio superiore ai limiti previsti dal D.M. 471/99 per i siti destinati a verde pubblico, privato o residenziale. Poiché il terreno sarà adeguato a verde pubblico- sottolinea Chiarelli – è necessario che gli enti competenti ci dicano chiaramente se la zona deve essere bonificata o meno. La situazione che si è verificata con i risultati delle controanalisi eseguite dall’Arpa - dichiara Chiarelli – ha bisogno di essere chiarita. E’ quanto mai urgente e necessario capire se su quelle aree di proprietà Ilva, limitrofe al depuratore Leucaspide di Statte si debba intervenire con un’ azione di bonifica”. Identico riscontro l’assessore Chiarelli lo chiede alla Provincia di Taranto che dovrà certificare l’avvenuta bonifica del sito.
Chiarelli rammenta che con l’Atto di Intesa siglato il 26 ottobre 2006 il Comune di Statte e l’Ilva Spa hanno assunto l’impegno di definire entro due mesi, la cessione a titolo gratuito al Comune di Statte dei 28 ettari di area di proprietà Ilva perché il Comune di Statte possa realizzare il Parco periurbano – Leucaspide est, in luogo della piantumazione degli alberi di barrieramento comunque previa validazione, da parte dell’Arpa Puglia, dei dati di caratterizzazione effettuati dall’Ilva sull’area interessata.
La richiesta è stata inviata anche al Commissario Delegato per l’emergenza ambientale, all’assessorato all’ambiente regionale, alla prefettura di Taranto e all’Ilva.
“ E’ urgente sapere – conclude l’assessore all’ambiente – se la zona sia da bonificare in quanto in base alle risposte ottenute l’Amministrazione comunale dovrà rivalutare l’Atto d’Intesa”.