IL SINDACO INCONTRA IL DIRETTORE GENERALE DELL'ASL
Positivo ed efficace l’esito dell’incontro che nel primo pomeriggio di ieri 3 ottobre, il sindaco, Angelo Miccoli ha tenuto con il direttore generale dell’Asl, dott. Marco Urago, in Municipio.
In tempi brevissimi la Asl destinerà al presidio di Statte due operatori amministrativi a tempo pieno, ripristinerà il servizio dei prelievi per gli esami di laboratorio e attiverà il servizio domiciliare di pneumologia per i malati in ossigenoterapia.
“L’incontro – sottolinea il sindaco – ristabilisce un rapporto di collaborazione con l’Azienda sanitaria territoriale e certamente costituirà una solida base per la programmazione di interventi importanti ed essenziali ad una migliore qualità della vita dei cittadini almeno in ambito sanitario. Il dott. Urago ha dimostrato una grande disponibilità infatti è giunto in Municipio con una serie di risposte concrete, adeguate alle urgenze degli utenti di Statte che per diversi mesi hanno dovuto subire notevoli disagi anche per una banale certificazione.”
La Regione Puglia si accinge ad approvare il Piano di Riordino Sanitario per il 2007, in questo piano saranno contemplate anche le necessità dei cittadini di Statte.
“ In tempi brevissimi – riferisce il sindaco – insieme all’assessore alla Sanità, Vincenzo Chiarelli, incontreremo i medici di base che operano nel territorio di Statte e i rappresentanti delle associazioni che sono attive nel settore dell’assistenza sanitaria, insieme a loro vaglieremo i bisogni reali della nostra comunità in ambito sanitario raffrontando tali esigenze ai risultati delle ultime indagini epidemiologiche. Il confronto è finalizzato alla richiesta delle specialità mediche che saranno destinate al presidio, oggi privo di servizi di medicina.
Le specializzazioni da noi segnalate e concordate con l’Azienda Sanitaria saranno poi inserite nel Piano di riordino. La funzionalità a pieno regime del presidio sanitario dovrebbe avviarsi il prossimo anno”
“Con fiducia ritengo sarà efficace l’impegno dell’Asl, nonostante le ben note difficoltà finanziarie in cui si trova ad operare, per definire un piano sanitario più ampio veramente rispondente alle necessità dei cittadini che vivono in un territorio dichiarato ad alto rischio ambientale e che non possono subire la negazione del diritto alla salute”.