IL COMUNE DI STATTE ADERISCE ALLA PROPOSTA DI LEGGE POPOLARE SULL'ACQUA

L’amministrazione comunale di Statte aderisce alla proposta di iniziativa popolare”principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripublicizzazione del servizio idrico”  con la finalità di dar forza a quanti hanno deciso di fare dell’acqua una vertenza nazionale, un paradigma di una trasformazione sociale, a partire dal riconoscimento dei beni comuni. In buona sostanza la proposta di legge  afferma che la gestione del patrimonio idrico  deve restare pubblica, in quanto si tratta di un servizio pubblico, in quanto l’acqua è un bene di tutti   e quindi non deve rispondere  solo ad interessi economici dei singoli.
La giunta municipale di Statte ha approvato l’adesione all’iniziativa su proposta dell’Assessore all’ambiente, Vincenzo Chiarelli che ha coinvolto sull’argomento la commissione consiliare competente.
I consiglieri hanno valuto favorevolmente l’iniziativa che di seguito è stata  esaminata  dalla  Giunta.
“ Riteniamo più che mai validi i principi a cui si è ispirata la legge popolare- evidenzia  Chiarelli – in quanto il testo ribadisce che l’acqua è un bene comune, un bene naturale, un diritto umano universale e la disponibilità e l’accesso individuale e collettivo dell’acqua potabile  sono garantiti in quanto diritti inalienabili ed inviolabili della persona.
La proposta di legge  afferma che tutte le acque superficiali  e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili,  costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo i criteri  di solidarietà.  Si tratta – prosegue l’assessore – di una iniziativa valida ed importante  che sosteniamo in quanto puntualmente contempla diritti e doveri e nello stesso tempo   definisce la migliore utilizzazione del  bene  e le modalità dell’utilizzazione, la tutela, il controllo e la regolazione degli scarichi idrici, l’uso corretto e razionale del territorio. 
 Ancora,   la proposta di legge pone l’attenzione sulla necessità di garantire la conservazione o il raggiungimento di uno stato di qualità dell’acqua vicino a quello naturale entro l’anno 2015, come previsto dalla direttiva 60/2000 CE.
Direttive precise, articoli  mirati alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio idrico nonché alla ripublicizzazione della gestione del servizio idrico integrato che deve essere pubblico, gestito da enti pubblici.
I tredici articoli della legge  di iniziativa popolare  sono stati  elaborati  sulla base  di un principio che riteniamo fondamentale, cioè quello di garantire un uso dell’acqua sostenibile e solidale , che tuteli dalle mercificazioni. Il favore della commissione consiliare e l’approvazione della delibera  di adesione in giunta  crediamo  costituiscano un segnale importante. L’atto  è stato trasmesso al Forum Italiano Movimenti per l’Acqua”.