CEA E GRUPPO SPELEO PER LA TUTELA DELL'AMBIENTE
L’ingegner Cosimo Gentile, presidente del Gruppo Speleo Statte e operatore del Centro di Educazione Ambientale Comunale “Janet Ross” si sofferma su una delle ultime iniziative del Gruppo in sinergia con alcuni istituti scolastici.
“ Da molti anni - dice - il Gruppo Speleo Statte collabora con scuole, enti ed associazioni per far conoscere il territorio stattese ed i suoi dintorni. Conoscenza mirata ad una sensibilizzazione del patrimonio ambientale ed indirizzata ad una sua tutela.
Maa seguito della richiesta di una insegnante , ma geologa ed amante della natura per vocazione, ci siamo chiesti come si potesse far conoscere ai bambini delle scuole primarie e dell’infanzia il mondo ipogeo e come fosse possibile suscitare in loro l’interesse per questa realtà. Ne è scaturito un progetto interessante che ci ha fatto interagire per la prima volta, in ambiente ipogeo con i bambini della scuola primaria.
Il progetto è stato realizzato con l’istituto comprensivo “F. Surico” e la scuola dell’infanzia “De Amicis” di Castellaneta Marina (TA) che mai avevano vissuto un’esperienza così entusiasmante”.
Il primi incontri, avviati nel mese di marzo, sono stati dedicati all’approccio con l’elemento acqua ed al mondo sotterraneo, con l’utilizzo di schede operative, libri e storie (Giulio coniglio e Gisella pipistrella!), immagini, filmati.
Con le diapositive e le fotografie osservate in classe sono state introdotte le caratteristiche legate all’ambiente ipogeo: dove e come nasce un grotta, chi vive in grotta, chi frequenta le grotte.
Dalla teoria alla pratica: con questo bagaglio di nuove conoscenze i piccoli speleologi affronteranno l’escursione in grotta e quindi il contatto diretto con il mondo sotterraneo e la speleologia.
“ Abbiamo previsto – continua Gentile – un’attività di mezza giornata che si concluderà sabato 14 maggio 2011, in una grotta del territorio di Crispiano (TA), con andamento sub-orizzontale che non comporta l’uso di specifiche attrezzature se non l’utilizzo del casco con l’illuminazione.
Con l’uscita in grotta (e non in un ambiente artificiale come spesso si fa), il bambino viene coinvolto fisicamente nella scoperta di questo fantastico e sconosciuto ecosistema.
Il viaggio nel buio offre un’esperienza sensoriale ricca e differenziata, ne favorisce il coinvolgimento totale e scatena in lui la curiosità di ricerca e l’immaginazione.
Il bambino dunque scopre uno spazio per misurarsi con se stesso; assieme agli altri compagni e alle insegnati impara ad affrontare la paura del buio, affidandosi ad esperti speleologi.
Attraverso questo percorso didattico si cerca di trasmettere ai piccoli speleologi il rispetto per l’ambiente ed il corretto rapporto uomo-natura, stimolando una più concreta sensibilizzazione alla cultura ambientale, associandola al divertimento”.
Le insegnanti De Stefano, Galicchio, Oriolo e Pizzulli nel loro progetto , nell’ambito dell’Offerta formativa evidenziano: “il fenomeno naturale di per sé è uno strumento didattico perfetto; possiede infatti la rigorosità scientifica abbinata alla spettacolarità, al gusto dell’avventura e del mistero, alla sollecitazione prorompente dei sensi, tanto da colpire la fantasia e, al tempo stesso la ragione”.
Molteplici gli obiettivi: conoscere e scoprire i fenomeni naturali; fornire conoscenze sull’elemento acqua; fornire conoscenze sul mondo sotterraneo e la formazione delle grotte; permettere ai bambini di conoscere nel territorio circostante; le cause e gli effetti dell’azione dell’acqua sulle rocce; conoscere le peculiarità dell’ambiente regionale (tutela e valorizzazione del territorio, conoscenza delle dinamiche ambientali, rispetti del mondo naturale); assumere atteggiamenti e comportamenti collaborativi; sollecitare l’intuizione-l’immaginazione-la creatività; disegnare, dipingere, modellare dare forma e colore all’esperienza-individuale e di gruppo con una varietà creativa di materiali e strumenti”.
“ Da questa esperienza - conclude l’ing. Gentile - sono scaturiti disegni, temi e pensierini dei bimbi che hanno vissuto questa avventura; sensazioni, emozioni e paure, che verranno raccolte a testimonianza di questa, speriamo non del tutto occasionale, discesa dalla luce al buio delle grotte”.